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Nella scelta dei punti auricolari attraverso cui poter interagire con il S.N.C. ci siamo orientati su un gruppo di punti che a nostro avviso meglio si prestavano a soddisfare le nostre specifiche esigenze.
Le mappe auricolari cui facciamo riferimento sono le mappe auricolari di scuola orientale. Questa precisazione nasce dal fatto che le mappe dei punti auricolari si rifanno principalmente a due scuole quella orientale e quella occidentale (francese); in queste due mappature i punti auricolari in parte sono sovrapponibili in parte si diversificano. Tale diversità nasce dalla diversa impostazione delle due scuole, organicistica quella francese più funzionalistica quella cinese.
Per cui la diversa lettura del sintomo o dell’ evento patogeno portano all’elaborazione di mappe diverse, questo fa sì che nelle mappe cinesi ci siano punti con indicazioni terapeutiche riferibili a plessi (S-M,occipite ecc.) che non compaiono nelle mappe di scuola francese, più attente alla ricerca di punti che abbiano correlazioni strette con un organo o un apparato.
Nella formulazione del protocollo di NPPO ci siamo ispirati a punti auricolari che avessero funzione di regolazione somato-psichica e che facessero riferimento ai principali apparati di controllo dell’organismo umano.
i punti arancioni sono interni
Se andiamo a studiare i punti o le aree auricolari coinvolte nella risposta allo stress ne troviamo sicuramente molte di più di quelle selezionate. Ad esempio sicuramente nella risposta allo stress si avrà un attivazione auricolare dell’area corrispondente alla ghiandola surrenale, all’area di proiezione ormonale (asse ipotalamo-ipofisario), all’area di controllo simpatico-parasimpatico, alla zona anteriore del lobo detta “punto della nevrastenia” per i cinesi o “punto dell’aggressività” per i francesi, e poi ancora il “punto fegato”, il rachide cervicale, il Triplice Riscaldatore, ecc.
Sulla base delle conoscenze teoriche e pratiche dei punti auricolari abbiamo selezionato alcuni punti che meglio rispondevano alle nostre specifiche esigenze ossia la messa a punto di una strategia terapeutica che consenta la riacquisizione di una qualità di vita, attraverso un cervello cosciente e in grado di comprendere quando va incontro a processi morbosi di disadattamento e in grado però ripristinare un suo corretto funzionamento garantendo il recupero o il mantenimento dello stato di salute.
Attraverso il protocollo NPPO si inviano ai centri nervosi una serie di messaggi ripetuta e ordinata su cui il S.N.C. possa costruire una nuova scala di reazioni individuali.
Vogliamo fare un ultima precisazione riguardo alla diatriba tra “punti auricolari” o “zone auricolari”, vale a dire se nell’ambito del padiglione auricolare i punti siano di dimensioni millimetriche o se piuttosto siano contraddistinti da una zona di alcuni millimetri di diametro. La nostra esperienza ci induce a ritenere che probabilmente esistono delle zone auricolari di reattività riferita a un certo organo o a una certa funzione, anche se nell’ambito della zona si può contraddistinguere un punto millimetrico di maggior reattività. Abbiamo visto però come questa differenza tenda ad essere notevolmente ridotta dall’uso del dispositivo B.E.N.E. che copre eventuali piccoli errori di localizzazione dei punti.